Esperienze e riflessioni del Gruppo Giovani Famiglie
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Quando, all’inizio di quest’anno di cammino, il
«mistico» di turno del Gruppo ci ha proposto, come dorsale di riflessione per gli incontri a venire, la rivisitazione del Concilio Vaticano II (con tanto di analisi di documenti e visione di filmati d’epoca dell’Archivio Luce), il silenzio – inutile dirlo – ha imperato per qualche secondo tra i presenti, eppure nessuno ha osato opporsi…
Questa nostra «beata ignoranza» ha così permesso di addentrarci (oggi osiamo dire: appassionatamente) nella lettura di quella che Giovanni XXIII pensò come una vera e propria pentecoste dello Spirito…
Il Concilio si aprì l’11 ottobre 1962 – siamo quindi oggi dentro il cinquantenario! – con la celebrazione liturgica ed il discorso Gaudet Mater Ecclesia; quell’intensa prima giornata si chiuse con il celebre «Discorso alla luna», improvvisato dal Papa a Piazza San Pietro
(«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma riassume tutte le voci del mondo; e qui di fatto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata di pace… Sì, di pace: “Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà…”»).
Certamente primo evento realmente globale della Chiesa moderna (alla seduta inaugurale presero parte 2540 padri conciliari, quasi i cinque sesti dell’episcopato mondiale, e molti altri osservatori furono invitati), poi sapiente-mente condotto e traghettato da Paolo VI che nel 1963 era succeduto al Papa buono, il Concilio non fu solo un appuntamento ecclesiale; ebbe un ruolo storico complessivo che non si può sottovalutare, segnando forse il momento di massimo impatto della cattolicità nella storia del Novecento.
Molto del nostro essere cristiani oggi origina e si
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radica in quei documenti e in quelle riflessioni
(attualissime e mai dome), così come molti dei temi che orientano il nostro incedere…
D’altra parte – come ha sapientemente scritto Raniero Dalla Valle – «…ricordare il Concilio non vuol dire farne la celebrazione. Questo non serve a nulla. Ricordare il Concilio vuol dire ritrovarne l’attualità, la presenza, la vitalità, quello che ancora oggi esso può dire, della Chiesa, di noi, del nostro futuro, della salvezza, della fede. Non si tratta di una memoria archivistica, è una memoria vivente, una memoria attualizzante, trasformatrice».
Mossi da questo fremito, abbiamo iniziato come gruppo a ricercare e collezionare documentazione critica e spunti autorevoli di riflessione sul tema; e, poiché il lavoro andava via via arricchendosi di materiale e contatti, abbiamo pensato, infine, di far confluire tutto l’archivio – che in itinere si sta formando – all’interno di un sito internet (dall’ambizioso titolo:
Concilio v2.0, il Vaticano secondo… noi) di libera consultazione al seguente indirizzo:
www.ri.ms/vatduepuntozero.
E’ viabile attraverso molti e differenziati principi ordinatori («tag») che permettono di scegliere la navigazione delle pagine proponendo alcuni percorsi in parallelo (la storia, i protagonisti, i documenti…) piuttosto che attraverso la selezione di temi particolari (ecumenismo, pace, teologia della liberazione, mondialità…); siamo immodestamente orgogliosi di questo Bene Comune (al quale invitiamo gli interessati a partecipare!) perché…«Il Concilio è la Chiesa che traduce il Verbo cercando le coniugazioni nei verbi delle lingue e dei dialetti della gente di ogni angolo del pianeta; è un sogno che nessuno – nemmeno chi l’ha intuito per primo – aveva osato sognare!» (dall’«Introduzione»).
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Luca & Elena (più Marta & Anna)
per il Gruppo Giovani Famiglie