Maccabei

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Libri 1 e 2

Entrambi questi libri sono racconti storici che espongono avvenimenti verificatisi nel periodo a cavallo tra l’Antico e il Nuovo Testamento.
Nel primo libro gli eroi sono i membri di una famiglia, i Maccabei, che guidò l’insurrezione giudaica contro la persecuzione religiosa del re di Siria Antioco IV Epifane e dei suoi successori.
Giuda Maccabeo (= il martello) riuscì a ridurre i Siriani alla sottomissione.
Il primo libro vede di fronte l’orgogliosa potenza pagana, con la quale era connivente la classe dirigente giudaica, e la eroica fede dell’autentico popolo di Dio, fedele alla legge di Mosè.
E’ notevole che in questa epoca la fede ebraica acquista una piu’ chiara visione della dottrina dell’immortalità dell’anima.
Riguardo al secondo libro, va chiarito che nonostante il numero d’ordine, esso non è la continuazione del precedente.
Il secondo libro tratta del solo Giuda Maccabeo, ai primi tempi della insurrezione giudaica contro il persecutore Antioco IV Epifane, per i quindici anni che vanno dal 176 al 161 A.C.
L’autore sacro subordina la scelta e la elaborazione del materiale storico a un fine strettamente religioso, che è quello di mettere in evidenza la gloria del tempio di Gerusalemme e l’eroismo di quanti vogliono restare fedeli alla legge di Dio.
In particolare in questo libro troviamo, oltre alla dottrina religiosa comune agli altri libri dell’Antico Testamento, insegnamenti precisi sulla vita futura: immortalità dell’anima, risurrezione, comunione dei santi, valore dei suffragi per i defunti.
La redazione dei due libri è a cavallo fra gli ultimi decenni del secondo e i primi decenni del primo secolo A.C.

NOTE PRINCIPALI:

1 Mac 1,15: la religione, la legge, le tradizioni facevano dei Giudei un gruppo separato, un corpo estraneo nel mondo orientale, unificato ed ellenizzato in seguito alla conquista di Alessandro.
L’assimilazione, che procurava i vantaggi umani della nuova civiltà, non poteva compiersi che spezzando quelle strutture che garantivano la purezza della fede. Le innovazioni, pur non consistendo ancora nelle pratiche idolatriche che il re imporrà sette anni più tardi, moltiplicano però le occasioni di partecipare a tali pratiche.
E’ questo il dramma soggiacente ai due libri dei Maccabei.

1 Mac 2,1ss: la persecuzione suscita un risveglio della coscienza religiosa. L’opposizione all’ellenismo assume la forma di interventi violenti (2,15-28) oppure di resistenza passiva (2,29-38) e, infine, di una guerra, già sotto Mattatia (2,39-48) ma soprattutto sotto Giuda Maccabeo (cc 3-5). Costui aveva capito che la sopravvivenza della religione era legata all’indipendenza nazionale; è per questo che la lotta continuerà anche dopo il riconoscimento della libertà religiosa (6,57-62).
Ma la trasposizione del conflitto su di un piano politico apriva la strada all’intrigo e alle lotte di partito. Tali lotte arriveranno al punto di sopraffare le stesse preoccupazioni religiose.

1 Mac 3,8: è da segnalare l’atteggiamento nei confronti dei martiri: qui la loro morte non è che un effetto della collera che colpisce Israele. Nel secondo libro, anche se le tribolazioni restano un castigo, la loro accettazione volontaria è una espiazione che arresta la collera di Dio (2 Mac 6,12-17).

1 Mac 4,36-61: centro della vita religiosa, quadro indispensabile per l’osservanza integrale della legge, il tempio è una delle preoccupazioni centrali dei ribelli (cf. 2,7; 3,43; 2 Mac 13,11).
Saccheggiato e profanato dai gentili (1,21s.54), viene purificato e nuovamente consacrato all’indomani delle prime vittorie.
L’idea della santità del tempio sarà messa particolarmente in rilievo nel secondo libro 2 Mac 3,12ss; 5,15; 13,11; 15,18.37)

2 Mac 6,18ss: i Padri della Chiesa hanno esaltato in Eleazaro un martire precristiano.

2 Mac 7,9ss: la fede nella risurrezione dei corpi è affermata per la prima volta qui (cf. anche vv. 11.14.23.29.36).
I martiri risusciteranno per opera della potenza del Creatore (v.23) e per la vita (v 14; cf. Gv 5,29) e per la vita eterna (vv.9,36).
Si arriva così alla dottrina dell’immortalità che verrà sviluppata in Sap 3,1-5,16).

2 Mac 7,28: prima affermazione esplicita di Creazione dal nulla.

2 Mac 12,38-45: tale testo esprime la convinzione che le preghiere e il sacrificio espiatorio sono efficaci per la remissione dei peccati dei defunti. E’ la prima testimonianza di questa credenza.

Conclusione dei due libri:
I due libri sono importanti per le affermazioni che contengono sulla risurrezione dei morti (2 Mac 7,9; 14,46), le pene dell’al di là (2 Mac 6,26), la preghiera per i defunti (2 Mac 12,41-46), i meriti dei martiri (2 Mac 6,18-7,41), l’intercessione dei santi (2 Mac 15,12-16).
Questi insegnamenti giustificano l’autorità che la Chiesa ha riconosciuto a questi due libri.
Dio, nonostante qualsiasi situazione drammatica e contraria, domina sul destino delle nazioni, operando sempre per volgere il male in bene con amore e misericordia.