Sapienza e Siracide

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Il libro della Sapienza è il libro più vicino al Nuovo Testamento anche come contenuto.
La sapienza non è una scienza, è una qualità che è dono dall’alto, che ha attinenza con un atteggiamento morale.
Perchè la conoscenza di Dio non è solo astratta ma si ripercuote in tutta la vita dell’uomo.
Attraverso la sapienza l’uomo riesce ad individuare, a riconoscere il senso delle cose, manifestazione della bontà e della potenza di Dio. Si parla dell’immortalità presso Dio che la sapienza conferisce ai giusti (2,23; 3,1; 3,15; 6,19).
Questo concetto è assolutamente nuovo e appare qui per la prima volta.
La Sapienza è il soffio della potenza di Dio. Essa si diffonde negli animi santi per farne degli amici di Dio (7,27). In effetti la Sapienza entra dentro l’anima che si apre ad essa e la conduce sulle vie del servizio a Dio fino alla vita eterna presso Dio (6,9-21; 10).
Questo libro è di importanza veramente rilevante. L’autore attinge a una vasta cultura, anche fuori della tradizione ebraica. Essenzialmente è un invito alla ricerca della sapienza, con la promessa di una grande ricompensa per coloro che riescono a trovarla.
Si possono individuare tre parti:
La prima parte invita alla ricerca della sapienza (cc.1-5).
La seconda è un’esaltazione della sapienza definita la più alta creatura di Dio (cc.6-9).
La terza riesamina la storia di Israele mostrando come la sapienza abbia guidato i passi degli antenati.
Il libro della Sapienza è permeato di un pensiero profondo e contiene verità che potranno tornare utili a chiunque voglia approfondire il suo messaggio.

Analogamente al libro della Sapienza, anche il Siracide (chiamato pure “sapienza di Ben Sirac”) è una raccolta di massime proverbiali dirette al miglioramento della condotta.
Esalta certi comportamenti quali l’essere veritieri, esercitare l’autocontrollo, riconoscere Dio, vivere nell’umiltà e coltivare l’amicizia.
La seconda parte è una rassegna di uomini illustri ed esemplari, dei quali viene esaltato l’atteggiamento in relazione ai dettami della sapienza.
Il libro del Siracide è lo specchio fedele della teologia tradizionale del suo tempo.
E’ stato redatto poco prima delle grandi lotte dell’epoca maccabea, in cui si affronteranno molto duramente il Giudaismo e l’Ellenismo nella stessa Palestina.
E’ servito a temprare i caratteri.
L’insegnamento principale è quello del “timor di Dio” (1,14; 1,12; 2,8; 2,14; 3,7; 2,1-6). Il timor di Dio è l’inizio della sapienza.
Non si parla nè di immortalità nè di remunerazione: la felicità sta in questa vita.
Ben Sira è l’ultimo testimone della sapienza ebraica in Palestina. E’ il rappresentante per eccellenza dei “pii” del giudaismo (cf. 1 Mac 2,42ss), che presto difenderanno la loro fede contro la persecuzione di Antioco Epifane e che conserveranno in Israele un nucleo di credenti fedeli nei quali potrà attecchire la predicazione di Gesù Cristo.
Nel Nuovo Testamento la lettera di Giacomo vi attinge molte espressioni; il Vangelo di Matteo vi si riferisce più volte e ancor oggi i concetti espressi in questo libro hanno una notevole rilevanza.
Il Siracide è il più lungo libro sapienzale della Bibbia ed è quasi una sintesi della tradizione di saggezza che lo precede, un manuale del buon comportamento religioso e morale.